BIOLOGICO ITALIANO GUIDA LA CRESCITA IN CINA:INCREMENTO 8%

Il segmento biologico italiano e’ stato un traino di crescita in Cina l’anno scorso, con un incremento dell’otto per cento nei primi undici mesi, per un valore di 2,6 miliardi di euro, e le prospettive sono interessanti. Il tasso medio di crescita annuale del biologico in Cina negli ultimi sette anni e’ dell’11,5 per cento mentre quello stimato per i prossimi cinque anni e’ del 17 per cento. Lo ha dichiarato Carlo Maria Ferro, presidente di Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, nel corso di un incontro che si e’ svolto in videoconferenza su Ita.bio, la prima piattaforma del biologico italiano nel mondo. Ferro ha sottolineato che l’Ice attribuisce importanza al settore agroalimentare, cresciuto da gennaio a novembre 2020 dell’1,4 per cento, e ai temi collegati del biologico, della sostenibilita’ e delle piccole e medie imprese (Pmi). “E’ un momento importante, difficile, in cui credo che l’export possa continuare a essere un fattore di traino per l’economia italiana, in cui biologico e agroalimentare gia’ nel 2020 hanno dimostrato una capacita’ di resilienza piu’ elevata rispetto ad altri settori. L’export italiano nei primi undici mesi dell’anno ha un -10,8 per cento sull’anno precedente, dato migliore di Francia e Regno Unito, simile a Spagna e Germania. Dato che verso fine anno verra’ corretto e arrotondato verso un -10 per cento considerando che il commercio extra Unione europea (Ue) nel mese di dicembre 2020 ha segnato un piu’ tre per cento rispetto all’anno precedente. Incoraggio all’ottimismo. Le nostre imprese hanno capacita’ di adattamento e risposta e il Made in italy ha tradizionale offerta di eccellenza nell’agroalimentare”, ha affermato Ferro.

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