FONDAZIONE ZOLI CELEBRA 50 ANNI DI ATTIVITA’:PREMIATA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Con l’esposizione Arte e Impresa – Dino Zoli, 50 anni di creatività, in programma dal 2 aprile al 2 ottobre 2022
presso la Fondazione Dino Zoli di Forlì, si aprono ufficialmente le celebrazioni del 50° Anniversario dell’attività
imprenditoriale di Dino Zoli, fondatore di un Gruppo solido, conosciuto e apprezzato a livello internazionale. Il fondatore Zoli è stato recentemente insignito del prestigio riconoscimento “italia del Merito”,  alla Camera dei Deputati di Roma.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
25-03-2022 Roma
Cronaca
Decima edizione del premio “Italia del Merito”
Photo Roberto Monaldo / LaPresse
25-03-2022 Rome (Italy)
Tenth edition of the “Italia del Merito” award

Per tutto il 2022, Dino Zoli Group proporrà un ricco cartellone di esposizioni d’arte, incontri ed iniziative tese a
raccontare la storia delle undici aziende che lo compongono, a partire dalla capostipite Dino Zoli Textile. Una cultura
d’impresa che da sempre pone al centro ricerca e innovazione, ma anche arte e cultura, promozione dei giovani e del
territorio, attenzione all’ambiente e al sociale.
L’esposizione “Arte e Impresa – Dino Zoli, 50 anni di creatività”, che sarà inaugurata sabato 2 aprile alle ore 18.00,
propone un excursus attraverso le opere della collezione permanente e i principali progetti d’arte promossi dalla
Fondazione Dino Zoli in partnership con Dino Zoli Textile e DZ Engineering. Dal 2017, la Fondazione Dino Zoli ha
infatti proposto prevalentemente percorsi di ricerca legati al tessuto e alla luce, in linea con le più importanti aree di
business del Gruppo.«Un percorso di Arte e Impresa – scrive Nadia Stefanel, direttrice della Fondazione Dino Zoli e curatrice della mostra –
iniziato tanto tempo fa, esattamente cinquant’anni fa. Nel 1972, infatti, iniziava l’avventura imprenditoriale di Dino Zoli.
Una giusta dose di coraggio, l’ottimismo e l’intraprendenza lo portarono giovanissimo nel mondo degli affari e nell’arco
del tempo a costituire un Gruppo che comprende varie aziende. Ma soprattutto la sua curiosità, la sua passione, la sua
apertura alle novità, al mondo esterno, alle nuove generazioni si tradussero in un cammino caratterizzato da tappe
fondamentali anche per l’arte. Perché quella passione istintuale, Dino Zoli, l’aveva sempre avuta, era qualcosa di innato
che lo faceva e lo fa vibrare di emozioni davanti alle opere di artisti famosi e non».
«L’arte – dichiara Dino Zoli – influisce sul benessere di tutti coloro che hanno la possibilità o la fortuna di poterla vivere.
Soprattutto, credo, in un luogo di lavoro. Occuparsi di creatività e arte facendo impresa è una filosofia che
contraddistingue il nostro Gruppo, nel quale lavorano con noi persone da decine di anni. La nostra collezione si è
arricchita nel tempo. Ho sempre acquistato per il piacere di ciò che vedevano i miei occhi, perché la bellezza dell’arte
crea emozione, anche per chi non ne conosce in modo profondo la storia. Pochi anni fa ho acquisito, ad esempio,
un’opera di Renata Boero, che ho fatto sistemare nel mio studio. Protagonista è il colore, o meglio la tinta, che l’artista
ottiene con la ricerca delle materie prime (erbe, radici, terra) e la loro successiva manipolazione e cottura. Mi piace
moltissimo proprio perché mi ricorda la terra, che amo molto».
«Gli anniversari – dichiarano Monica e Marco Zoli, soci Dino Zoli Group – sono momenti costruttivi di gioia e di
riflessione, in particolare questo a cifra tonda. Prendersi un tempo di festa e di condivisione per ricordare i passaggi di
vita, imprenditoriale, famigliare e relazionale, ha un valore individuale ma anche sociale. Con la creatività e il linguaggio
diretto dell’Arte approfondiamo e raccontiamo il percorso di nostro padre che con i suoi pensieri, passioni e valori ci ha
coinvolti e ha forgiato la filosofia di un Gruppo fatto di aziende ma principalmente di persone».
Il percorso espositivo si articola in diverse sezioni. La prima parte è dedicata agli autori storicizzati che compongono
la collezione d’arte di Dino Zoli Group: Achille Perilli con “Viaggio in Italia” del 1955, Emilio Scanavino con
“Tramatura sull’Azzurro” del 1970, Agostino Bonalumi con “Verde” del 1983, Enrico Baj con “Donna e Generale” degli
anni ‘80, Mario Schifano con il trittico teatrale del 1993, Mimmo Paladino con la scultura del “Dormiente”, Luigi Ontani
con “GallAllegoria” degli anni ’90, Piero Dorazio con “CloKwise” del 1999. E poi le opere di Mattia Moreni, Marco Neri,
Alessandro Algardi, Bruno Cassinari, Luigi Veronesi, Ugo Nespolo, Marco Lodola, Salvatore Fiume, Alberto Magnelli e molti altri.

La seconda parte è focalizzata sul rapporto tra arte e tessuto con approfondimenti dedicati alle residenze d’artista di
Elena Hamerski e Loredana Galante (frutto della collaborazione tra Dino Zoli Textile, Fondazione Dino Zoli e
Associazione Culturale Arteam), alla mostra “È QUI. Un percorso fra luoghi, persone e arte” (in collaborazione con
Accademia di Belle Arti di Bologna e diverse cooperative sociali), all’installazione site-specific “Made in Italy© – Lost
Home” (2017) di Mustafa Sabbagh e al rapporto con l’Accademia di Belle Arti di Bologna (Corso di Decorazione,
professoressa Vanna Romualdi), di cui sono stati accolti numerosi studenti in stage.
A fare da trait d’union tra le due parti è il progetto benefico “Prego, si accomodi”, promosso dalla fiera Contemporanea di
Forlì nel 2004 e sostenuto da Dino Zoli. Una serie di 50 poltrone decorate, dipinte e interpretate da altrettanti artisti
contemporanei, come Giosetta Fioroni, Renato Mambor, Pino Pinelli, Gianfranco Notargiacomo, Elio Marchegiani
e Nicola Samorì.
A seguire, un focus sulle nuove acquisizioni, da Thomas Scalco e Silvia Margaria (premi acquisto ad Arteam Cup) a
Lucia Bubilda Nanni, proposta nel programma “Who’s Next”, teso a sostenere la giovane arte, insieme a Silvia Bigi.
Infine, una sezione dedicata alla fotografia contemporanea, con “Hebe vs. Hebe” di Mustafa Sabbagh ed alcuni lavori
di Silvia Camporesi, unitamente alle opere di Alessandra Baldoni, Luca Gilli, Cosmo Laera, Luca Marianaccio,
Lucrezia Roda e Pio Tarantini, prodotte da DZ Engineering e presentate in Italia e a Singapore, in occasione del Gran
Premio di Formula 1. Sempre alla DZ Engineering sono legati i racconti della Motor Valley di Mindy Tan e Wilfred Lim e
gli scatti di Roberto Conte, fotografo ufficiale delle installazioni di Edoardo Tresoldi, invitato a realizzare un progetto
site-specific per Singapore e una mostra documentaria per Forlì nel 2018-19.
Il percorso di mostra si chiude con una sezione di documentazione che, attraverso diversi pannelli, racconta la storia di
Dino Zoli. «Sono nato – racconta Dino Zoli – in un periodo e in una famiglia con poche possibilità sulle colline di Forlì, durante la
Guerra, conoscendo la povertà come tanti in quel tempo. Quarto di sette fratelli, iniziai presto a lavorare come
commesso nella storica corderia Savorani e Tumidei a Forlì, dove rimasi fino alla fine degli anni ‘60; alla morte di mio
padre cominciai a pensare di mettermi in proprio per sostenere la famiglia. Nel frattempo mi ero sposato con Umberta ed
erano nati i miei figli, Monica e Marco. Nel 1972, esattamente 50 anni fa, incontrai il mio primo socio, Romano Rabà, che
aveva un deposito di tessuti per mobili imbottiti e decidemmo di aprire una società insieme, organizzata per servire i
produttori di divani e salotti del fiorente distretto forlivese. Dopo 7 anni le nostre strade si divisero, divenni l’unico titolare
e assunsi la mia prima dipendente, Orietta Amadori, che nel tempo è diventata collaboratrice fondamentale e pilastro
delle mie attività fino al momento della sua pensione e la sua impronta indirizza tuttora l’organizzazione del Gruppo. Il
rapporto di assoluta fiducia con Orietta è stato uno degli elementi fondamentali che mi hanno permesso di pensare e
prendere altre iniziative e crescere, come il fatto ad esempio che mia moglie Umberta si occupasse totalmente della
famiglia lasciando a me grande libertà per dedicarmi al lavoro. L’azienda si trasformò poi in Srl divenendo l’attuale Dino
Zoli Textile. Fin da subito investii i guadagni realizzati anche in attività immobiliari, mercato particolarmente vivace in
quegli anni. La curiosità e la libertà di movimento mi hanno dato sempre la possibilità di trasformare in azioni le mie idee.
Per motivi caratteriali e strategici ho sempre cercato opportunità anche all’estero. Alcuni momenti e incontri sono stati
più incisivi di altri, come ad esempio il mio primo viaggio ad Hong Kong con la prospettiva di raggiungere poi la Cina; a
quel tempo era molto difficile ottenere il permesso di entrata direttamente nel Paese. Nel tempo sono stati fatti grandi
passi avanti e da allora lavoriamo in quell’area di mondo in più ambiti, con relazioni commerciali ormai trentennali. Nel
1990 feci il mio primo viaggio in Brasile, verso l’interno dell’Amazzonia, per progetti legati alla lavorazione del legno.
Altro incontro strategico fu con Elizabete Ambiel Serpa, per me Bete, che iniziò prima a lavorare come impiegata
nell’amministrazione dell’immobiliare che aprii in Brasile e dopo nella Dino Zoli Tessuti Brasil, partecipata dell’azienda
italiana, che commercializza in Brasile e nel mercato sudamericano i tessuti per l’arredamento sviluppati in Italia. Il suo
carattere intraprendente e la sua serietà ci hanno fatto entrare subito in sintonia ed ora dirige con successo l’azienda in
San Paolo. Fra il 1993 e il 1995, con mia grande gioia, i miei figli, Monica e Marco, entrarono in azienda dopo la laurea,
in maniera graduale, occupandosi poi di settori specifici a seconda delle loro proprie inclinazioni. Sono ancora oggi la
mia forza per il futuro. Monica si occupa della parte commerciale e delle relazioni interne ed esterne e Marco della
creazione, produzione e organizzazione delle attività. Con l’avvento dei miei figli, che hanno condiviso la mia filosofia di
lavoro, le attività hanno avuto una spinta alla crescita e anche per me averli a fianco è fonte di nuove motivazioni. Ora la
Dino Zoli Textile esporta in oltre 60 paesi nel mondo, produce e commercializza tessuti per arredamento in ampie
gamme diversificate per tipologie, pronte per essere consegnate velocemente, uno degli aspetti del servizio che
rappresenta la nostra forza. Il nostro viaggio è continuato. Nel 2000 apriamo la Galleria Dino Zoli Arte, nel 2007 la
Fondazione Dino Zoli dedicata all’arte contemporanea, nel 2008 la Società agricola I Sabbioni, nel 2011 rileviamo
un’azienda di Ravenna che si occupava di illuminazione e sistemi integrati e nasce così la DZ Engineering, nel 2020
fondiamo la Dino Zoli Group Holding che raccoglie le varie aziende sotto la propria ala. Lavorano per me e con me tante
persone brave, collaboratori validi, moltissime donne, che mi aiutano a realizzare i numerosi progetti che mi vengono in
mente, anche di notte. Molto altro dovrà ancora accadere…».In occasione del 50° Anniversario è stato realizzato un logo celebrativo che accompagnerà le attività di Dino Zoli Group per tutto l’anno, evidenziando le parole che ne hanno fatto la storia: innovazione, tradizione, creatività, passione.
La mostra, realizzata con il patrocinio del Comune di Forlì e di Confindustria Romagna, è aperta al pubblico da martedì a
giovedì con orario 9.30-12.30, da venerdì a domenica ore 9.30-12.30 e 16.30-19.30. Ingresso gratuito, gradita la
prenotazione (T. +39 0543 755711, info@fondazionedinozoli.com). Per informazioni: T. +39 0543 755770, info@fondazionedinozoli.com, www.fondazionedinozoli.com.

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